Con Maria, discepoli di Gesù

Cop_Con Maria discepoli di GesuXV Giornate di spiritualità mariana – Loreto, 14-16 sett. 2018

«Rendimi un perfetto discepolo di Gesù Cristo tuo Figlio»: questa invocazione che san Luigi da Montfort rivolge alla Vergine Maria a chiusura dell’Atto di consacrazione, ha ispirato la scelta del tema delle Giornate 2018.
Ci porta al cuore della consacrazione monfortana! Maria non vuole dei devoti, ma discepoli amati del Figlio!
Cosa significa essere discepoli oggi? Quali gli ostacoli, le crisi, le sfide? Come vivere il discepolato di Gesù nel quotidiano sotto la guida di Maria e di Montfort? Sono alcuni interrogativi che risuoneranno nelle Giornate.
Si cercherà di rispondere scavando nella Parola di Dio, nel pensiero di san Luigi Maria e ascoltando alcune esperienze, in particolare la testimonianza su Chiara Corbella Petrillo, una discepola amata della Sapienza crocifissa.

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XIV Giornate di spiritualità mariana – “Dammi il tuo cuore”

bannerDal 15 al 17 settembre 2017, si è celebrata a Loreto la XIV edizione delle Gior­nate di spiritualità mariana monfortana. Ha visto la partecipazione di circa 350 perso­ne, provenienti da ogni parte d’Italia, in particolare laici che vivono la spiritualità del­la consacrazione a Gesù Cristo per le mani di Maria, insieme a numerosi missionari monfortani.

Queste Giornate 2017 hanno voluto mettere a fuoco una dimensione essenziale della spiritualità: quella della interiorità. Per questo è stato scelto come motto «Dammi il tuo cuore», parole attinte da alcuni scritti di san Luigi Maria de Montfort (cf VD 266 e AES 132), a sottolineare che anch’egli propone un cammino spirituale che vuole raggiungere il centro della persona.

La celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Fabio Dal Cin, nuovo arcivescovo prelato di Loreto, ha aperto le Giornate che sono, poi, entrate nel vivo con le catechesi e i vari momenti celebrativi.

Gli interventi di don Luigi Maria Epicoco, di padre Corrado Maggioni, smm e padre Mario Belotti, smm e la testimonianza dell’attrice Beatrice Fazi sono state un invito a intraprendere cammini interiori verso l’autenticità della vita, nell’incontro e nel dono di se stessi a Cristo con Maria.

“Dammi il tuo cuore”: Maria lo ha detto a tutti i partecipanti alle Giornate; essi lo hanno sussurrato a Maria, rinnovando l’Atto di consacrazione. Nel cuore di Maria tutti hanno messo il loro cuore, affinché si conformi più facilmente al cuore “pasquale” di Cristo!

 

 

 

La vera devozione: è una via breve

strada1La vera devozione a Maria è una via facile per trovare Gesù. È anche una via breve, dice  san Luigi da Montfort. E spiega la sua affermazione, dando due motivazioni: «sia perché non ci si smarrisce, sia perché vi si cammina con più gioia e facilità e, quindi, con maggiore speditezza» (cf VD 155).

La via mariana a Gesù è una via “breve” perché «non ci si smarrisce»: il suo tracciato è lineare, chiaro, ben indicato e per questo non fa perdere tempo in continue soste per scegliere la direzione. Dice, infatti, il Padre di Montfort: «È una via breve, che in poco tempo ci conduce a Gesù Cristo» (VD 168).

È, soprattutto, una via affidabile perché non si procede da soli! Pensiamo alla nostra esperienza: durante una escursione, quando ci succede di perderci? Quando pretendiamo di camminare da soli e non ci lasciamo guidare. Non è facile riconoscere che nella vita abbiamo bisogno dell’altro per crescere, perché oggi il modello dominante di umanità punta a ben altre prerogative: libertà, autosufficienza, indipendenza.

Lo stesso vale per la vita spirituale: possiamo decidere di contare solo su noi stessi, sulle nostre iniziative, sulla nostra volontà e la nostra bravura e finiamo per smarrirci; oppure accettiamo con gioia di dipendere, lasciandoci condurre dalla grazia di Dio, dal suo Spirito, dalla sua Parola e dai “segnali” che ci mette accanto. La sapienza del vangelo propone questa seconda prospettiva.

La via della dipendenza l’ha scelta e percorsa Gesù per primo; sottomesso in tutto alla volontà del Padre, ha accettato la dipendenza da Maria, sua Madre, crescendo dentro questa relazione «in età, sapienza e grazia» (cf Lc 2,51-52). L’ha abbracciata anche Maria, dall’Annunciazione fino al Calvario. Non si è smarrita nel suo pellegrinaggio nella fede perché si è sottomessa ed è dipesa in tutto dal suo Signore. Il suo “navigatore”, possiamo dire, è stato il volere di Dio.

San Luigi di Montfort, perchè  non ci “smarriamo” nel cammino di unione con Gesù, sollecita la medesima scelta della sottomissione e della dipendenza amante dalla Vergine Maria. Scegliendo la via che è Maria facciamo ciò che ha fatto Gesù e per questa strada giungiamo presto alla piena trasformazione in Lui, come testimonia Montfort: «Si progredisce di più in poco tempo di sottomissione e di dipendenza da Maria, che in anni interi di volontà propria e contando su sé stessi» (VD 155).

«Vi si cammina con più gioia e facilità»: è il secondo motivo per cui la via mariana è una via breve! Questa nota rimanda allo stato d’animo del viandante. Al devoto della Vergine la strada sembra breve perché la sua interiorità è inondata della gioia procurata dall’esperienza di avere Maria con sé e di essere intimo a lei. La gioia rende saldo il cuore e ha come effetto la determinazione; da qui deriva la speditezza nel cammino.

L’esperienza ce lo dice. Se fai un viaggio controvoglia, non sei contento e ti sembra di non arrivare mai alla mèta! Se invece lo intraprendi animato dal desiderio e da una passione, allora vai in fretta e il tragitto sembra più breve! Se accogliamo Maria nella nostra vita di fede, lei ci rende partecipi della sua gioia, accende in noi il desiderio ardente della Sapienza, e con lei procediamo più spediti verso l’unione con Gesù!

La vera devozione: è una via facile

piediconcatenaIl desiderio di vivere la perfetta devozione a Maria mediante la consacrazione a Cristo per le sue mani, incanala tutta la vita verso un unico obiettivo: l’unione in Cristo. Chi fa questa scelta, ci ricorda Montfort, si trova a camminare con Maria sulla strada che unisce Dio e l’umanità: Cristo, via verità e vita. Sulla base della sua esperienza personale Luigi Maria presenta la “via mariana” innanzitutto come “via facile”.

Lo è prima perché «è una via che Gesù Cristo ha aperto venendo a noi e sulla quale non c’è alcun ostacolo per giungere a lui» (VD 152). Non è da costruire, non è da inventare. Ci è già stata tracciata da Gesù e Lui per primo l’ha percorsa.

Facile, poi, non significa che non esiga sforzo e impegno da parte nostra e non presenti ostacoli anche grandi. Non è una corsia preferenziale che evita le fatiche del procedere. Lo riconosce anche Montfort: «Certo, anche qui si incontrano grandi lotte da sostenere e forti difficoltà da vincere» (VD 152,1). Del resto anche il pellegrinaggio della fede di Maria è stato faticoso. La spada della Parola annunciata dal vecchio Simeone ha segnato il suo cammino di discepola del Figlio. È penetrata a fondo nel suo cuore di madre per separare in modo netto i suoi pensieri dai pensieri di Dio. Ricordiamo che al momento del ritrovamento di Gesù nel tempio di Gerusalemme si è sentita dire: «Perché mi cercavate? Non sapevate che mi devo occupare di quanto riguarda il Padre mio?». L’evangelista Luca annota: «Non compresero ciò che aveva detto loro». Maria ha faticato a capire la strada di Gesù, ma si è messa in ricerca sincera, aprendo il cuore alla novità di questo figlio che era il Figlio di Dio.

Così la “via mariana” è facile non perché ci esenta dalle asperità che sono inseparabili dalla condizione umana, ma perché ci trasmette la marcia in più del sentirci dentro una comunione e una relazione di amore. Tutto è facile per chi ama. La presenza materna di Maria nel nostro cammino di discepoli del Signore ci introduce in una più profonda consapevolezza dell’amore di Dio che attraverso di lei, assume una coloritura materna. Ci fa percepire l’amore di Dio in un modo ancora più forte e questa esperienza mette le ali ai nostri piedi e permette di superare qualsiasi resistenza … con facilità. E poi, quando si cammina mano nella mano tutto è più facile! La vicinanza e la presenza materna di Maria aiutano e sostengono: ella illumina nelle tenebre, rischiara nei dubbi, rassicura nei timori, sostiene nelle lotte e nelle difficoltà (cfr VD 152).

Se dunque Maria è una via facile per andare a Gesù, come si spiega – si chiede Montfort e noi con lui – che «i fedeli servitori di questa buona Madre hanno tante occasioni per soffrire, più di quelli che non le sono così devoti… Se questa devozione alla santa Vergine rende più facile il cammino per trovare Gesù Cristo, come mai sono proprio loro i più crocifissi?» (VD 153). La sua risposta, frutto della riflessione sulla sua esperienza personale che lo ha portato ad affrontare grandi ostacoli, persecuzioni, calunnie e croci di ogni genere, a prima vista ci lascia sconcertati: «è ben vero che i più fedeli servitori della santa Vergine, essendo i suoi più grandi favoriti, ricevono da lei le più grandi grazie e favori del cielo, che sono le croci» (VD 154).

Perché è vero? Perché Maria ci immerge sempre più nella relazione filiale con il Padre, ci fa crescere nell’adesione alla sua volontà, ci fa vivere con più radicalità il nostro Battesimo, rendendoci discepoli veri di Gesù. Ora, le croci sono conseguenza della scelta di vivere con fedeltà l’appartenenza a Lui e il suo Vangelo. Ciò che conta, ci dice Montfort, è che la presenza di Maria rende facile il cammino verso Gesù anche nella prove patite per il Vangelo, nei momenti di aridità spirituale, nelle croci legate al nostro essere creature, quali la fragilità del corpo e  la malattia. Maria con il suo amore materno addolcisce le croci che incontriamo, le rende sopportabili per le nostre deboli forze, impedisce che ci schiaccino. A volte, quando ci fermiamo a ripensare alla nostra vita, ci rendiamo conto di essere riusciti a portare croci che, sul momento, ci sembravano insopportabili. Senza che ne fossimo consapevoli, Maria era accanto a noi per sostenere i nostri passi. Certo non tutte le croci sono dono e grazia e non tutto il soffrire si equivale. La nostra croce per essere autentica, deve essere modellata su quella di Gesù Cristo.

Alla scuola di Maria impareremo a camminare fedelmente sulla via della santità, con lei Cristo verrà ad abitare per la fede nei nostri cuori, e gli ostacoli che incontreremo saranno facilmente superati in forza dell’amore di cui siamo ricolmi.

La Vera Devozione è via a Gesù

mariaIn un’ampia sezione del Trattato, san Luigi di Montfort presenta otto motivi per apprezzare e scegliere la vera devozione a Maria e la consacrazione a lei per appartenere pienamente a Gesù (cf VD 135-182). Il quinto, che troviamo al numero 152, è il seguente:

«Questa devozione è una via facile, breve, perfetta e sicura, per arrivare all’unione con Nostro Signore, in cui consiste la perfezione del cristiano».

«Questa devozione è una via…»! Montfort sottolinea con tali parole la natura della vera devozione e della consacrazione: non sono il traguardo ultimo, ma un mezzo per tendere all’unione con Cristo sotto la guida di Maria. La consacrazione da lui proposta avviene in Cristo, è finalizzata a Cristo. Ricordiamo le parole di Gesù nel vangelo di Giovanni, nel contesto dell’Ultima Cena. A Tommaso che non riesce a capire quale sia la strada che unisce Dio all’uomo, Gesù indica se stesso come via: «Io sono la via» (Gv 14,5-6). Gesù non è una proposta tra le altre, bensì è «la via», l’unica, di accesso al Dio vivo e vero. E Montfort lo afferma con forza: «Gesù Cristo …è la sola via che ci deve condurre» (VD 61; cfr. 67).

Maria, quindi, non è una strada parallela a Gesù, ma parte e confluisce proprio nell’unica via maestra della salvezza che è il Verbo fatto carne. Montfort quasi sfidava i suoi lettori quando scriveva: «Mi si tracci una via nuova per andare a Cristo… Io preferisco la via immacolata di Maria» (VD 158), quella cioè seguita da Cristo stesso. E invitava quanti volevano progredire nella via della perfezione ad entrare in questo cammino (cfr. VD 168) perché: «In questa amabile creatura (Maria) l’anima troverà solo Dio, senza creature» (SM 20), poiché «non è più Maria che vive: soltanto il Cristo, soltanto Dio vive in lei» (SM 21).

Maria è la via in quanto è il modello di chi, colmato fin dall’inizio dalla grazia divina, sceglie sempre nella sua libertà, la via di Dio. Come quando, per giungere ad una mèta chiediamo le indicazioni ad una persona del posto che meglio conosce la strada, così è Maria: a lei ci rivolgiamo perché meglio di tutti conosce che Gesù è la vera e unica via che porta al cielo. C’è, dunque, una verità da non dimenticare mai: Maria sempre ci porta a Gesù. Così possiamo trovare la via giusta, seguirla passo passo, pieni di gioiosa fiducia.

Maria, la madre di Gesù, ha il compito di indicarci la strada, se mai ci capitasse di perderla, troppo distratti e presi dai nostri affari e problemi. Sollecita a verificare costantemente se stiamo seguendo Gesù con coerenza oppure se l’esperienza di fede si sia smarrita o bloccata lungo la strada. Per questo, ci invita Papa Francesco: «Non stanchiamoci, dunque, di imparare da Maria … di lasciarci guidare da Lei che ci conduce sempre alla fonte originaria e alla pienezza dell’autentica, infinita bellezza, quella di Dio, rivelatasi a noi in Cristo, Figlio del Padre e Figlio di Maria» (20 novembre 2014).